Intolleranza ai solfiti
Intolleranze alimentari
I solfiti (anidride solforosa (E220), o siglati come E221 - fino ad E228) sono utilizzati come conservanti. Si trovano in particolar modo in: vino e bevande alcoliche, prodotti da forno (pane, biscotti, crackers) frutta secca, marmellate, gelatine, sciroppi, succhi di frutta, pesce, crostacei, molluschi, insaccati, conserve, patate e prodotti derivati (patatine surgelate, purea, chips), conserve di pomodoro, caramelle e merendine confezionate.
I sintomi dell'allergia del solfito includono:
- Sintomi digestivi - diarrea, dolori di stomaco, vomito e nausea
- Sintomi di interfaccia - rossi e interfaccia che prude, eruzioni ed alveari
- Sintomi respiratori - respiro affannato, difficoltà respiratorie, tosse, dolore toracico
- Ansia, pallore e debolezza
- Lo shock anafilattico - molto raramente, una reazione allergica severa ed interna possono causare il B.P. basso e la difficoltà estrema a respirare, che potrebbero portare a perdita di coscienza.
Il gene SUOX è coinvolto nella attività di detossificazione dei solfiti nel nostro organismo, sono note quattro mutazioni del gene SUOX nelle linee cellulari di pazienti con insufficienza enzimatica di solfito ossidasi, (Kisker et al,1997 606887.0001-606887.0004).
La CBS è un enzima che converte l’omocisteina in cistatione, due polimorfismi del gene CBS (C699T e T1080C) determinano un aumento dell’attività dell’enzima.
L'intolleranza ai solfiti si individua analizzando le mutazioni: RICERCA MUTAZIONI GENE CBS (Y233Y (C699T) - T1080C (A360A) e RICERCA MUTAZIONI GENE SUOX (Q364X-S370S-S370Y-Cod.381del TAGA)
Punti prelievo
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Tipo di campione
Ogni campione viene raccolto con un tipo differente di contenitore.
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